Con il termine arti marziali si fa riferimento a qualunque disciplina orientale di combattimento. La maggior parte dei paesi asiatici ha sviluppato le proprie arti marziali, come il Tai Chi in China, il Taekwondo in Corea del Sud e il Muay Thai in Tailandia, ma le discipline più note sono quelle giapponesi (BUDO).
Qui di seguito vengono introdotte le arti marziali giapponesi che si sono sviluppate in modo indipendente.
Arti marziali giapponesi
La parola giapponese per indicare le “arti marziali” (Budo) deriva dal Bushido del periodo Edo (1603-1868). Il Bushido (“la via del guerriero”) è un codice che descrive i principi morali e di vita che un guerriero deve adottare ed è espressione stessa del vero spirito del samurai.
Nel medioevo giapponese, e fino all’epoca moderna, i samurai furono posti sul gradino più alto della piramide sociale e giocarono un ruolo importante nel governo della nazione. In origine l’abilità nelle arti marziali fu necessaria per battersi sul campo di battaglia.
Ciò significa che all’inizio le arti marziali erano uno strumento necessario per la lotta per la sopravvivenza in guerra, ma una volta pacificato il paese, in epoca Edo, vennero rielaborate ponendo l’enfasi sull’armonia dei gesti del samurai.
Oggigiorno nessuno usa più le arti marziali in guerra, ma sono considerate da persone di tutte le età come un ottimo allenamento mentale e fisico, oltre a costituire un’eccellente tecnica di autodifesa.
Differenze tra le arti marziali giapponesi e gli sport
Le arti marziali giapponesi comprendono Judo, Karatedo, Kendo, e Kyudo, e tutte terminano con il suffisso “do”. “Do”, oppure “michi”, in giapponese significa strada, percorso, nel senso di processo. In definitiva è la vita stessa.
Al centro delle arti marziali giapponesi vi è l’attenzione a “mente, tecnica e corpo”. Non è importante solo concentrarsi sugli aspetti fisici e tecnici, ma anche sullo sviluppo della spiritualità, l’elevazione della moralità e sul coltivare un atteggiamento di rispetto verso l’etichetta.
Durante il periodo Edo i samurai godevano del privilegio di portare con sé la doppia spada (spada lunga e spada corta) e di uccidere, senza venire puniti, chiunque appartenesse a un rango inferiore e si dimostrasse irrispettoso.
Il privilegio era legato alla decisione di vita o di morte, ma uccidere senza ragione non era accettabile per un samurai. I samurai controllavano il proprio comportamento grazie ad una moralità elevata. Praticavano il Bushido per educare corpo e spirito e la loro mente era pervasa dal Budo.
In altre parole le arti marziali non si concentravano sul vincere o perdere, come nelle competizioni sportive, ma miravano a formare la personalità. Di fatto alcune arti marziali sono state trasformate in attività sportive, come lo Judo, ma lo spirito del “michi”, che è alla sua base, rimane immutato.
Arti marziali giapponesi della tradizione
Ecco descritte le arti marziali principali del Giappone e le loro caratteristiche.
Karatedo
Il Karate, che ha avuto origine ad Okinawa durante il Regno delle Ryukyu, è un arte marziale nota in tutto il mondo. Si dice che ad oggi gli appassionati siano 130 milioni.
Siccome era proibito impugnare armi, nel Regno delle Ryukyu, venne creata un arte marziale chiamata “te” (mano) per combattere a mani nude. Alle radici del Karate si dice ci siano elementi derivati dalle arti marziali cinesi. All’inizio era chiamato “kara-te” (mano cinese), ma poi il nome si modificò in “kara-te” (mano vuota), per indicare un combattimento senza armi.
Si divide in diverse scuole, dal karate tradizionale a quello più simile alle arti marziali miste, tutte caratterizzate dalla propria filosofia, tecnica e stile.
Aikido
Si tratta di un’arte marziale moderna creata da Morihei Ueshiba negli anni ’20. In confronto ad altre arti marziali, l’enfasi è posta sulla spiritualità e lo scopo è quello di affrontare sé stessi con umiltà e allenare mente e corpo nella pratica quotidiana.
Come suggerito dal nome, l’Aikido pone l’accento sul “ki” (spirito). L’Aikido è un arte marziale in cui si affronta l’avversario usando la sua stessa forza. Per fare ciò si deve leggere le sensazioni dell’altra persona e regolare le proprie. In altre parole è necessario adeguare la propria forza a quella dell’avversario.
Inoltre, nell’Aikido non c’è un vincitore e un vinto, quindi non esiste l’idea di un confronto. Per mostrare i risultati della pratica quotidiana si tengono delle dimostrazioni invece che delle competizioni.
Kendo
Il Kendo si rifà all’antica arte giapponese della spada. La scherma giapponese è facile da immaginare. In epoca Edo l’arte della spada si trasformò da strumento di uccisione a tecnica di apprendimento e allenamento mentale, assumendo le caratteristiche del Kendo moderno.
In un incontro di Kendo i due avversari indossano protezioni sulla testa, sul petto e sulle braccia ed usano una spada di bambù chiamata “shinai”. L’aspetto di un Kendo-ka è simile a quello di un samurai vestito dell’armatura e che impugna una spada.
Il Kendo è un arte marziale che dà rilievo all’etichetta, infatti si dice che inizi e finisca con garbo. È considerato fallo se si fa qualcosa che va contro lo spirito del Bushido, ad esempio se si mostra un comportamento irrispettoso verso l’avversario o l’arbitro o se si usa un’arma irregolare.
Le arti marziali sono eredi della tradizione giapponese e si sono sviluppate in modo indipendente. Alle radici di queste vi è lo spirito del Bushido, che ci insegna ad affrontare e migliorare noi stessi.
Ci sono molte arti marziali in Giappone oltre a quelle discusse qui. Se si ha la possibilità perché non provarle direttamente attraverso l’osservazione, il tocco e la pratica?